domenica 12 febbraio 2012

♦ e chi guarda il festival di Sanremo?

C'è stato un periodo in cui tutti negavano di guardare il Festival di Sanremo; effettivamente il livello era bassino, canzoni melodiche, quasi fatte con lo stampino, sempre i soliti noti: Toto Cutugno, Marcella Bella, Albano e Romina e compagnia cantante ( è il caso di dirlo.... )
Personalmente, invece, ho sempre cercato di guardarlo, anche perché in mezzo a tanto ciarpame e schifezze, c'erano delle vere chicche. Anche solo per quelle ne valeva la pena. 
Di seguito vi propongo quelle che, secondo me sono state le canzoni più "meritevoli" degli ultimi 30 anni. Sono quelle che mi hanno saputo emozionare. Non tutte hanno avuto successo, alcune sono state eliminate nelle prime serate. A loro comunque sono molto legato.
E allora via, in questa carrellata, in ordine cronologico (e non d'importanza). 
Iniziamo con un ex-aqueo al posto n. 15 
1982 Vasco Rossi  "Vado al massimo"

1983 Vasco Rossi "Vita spericolata"
All'epoca Vasco era uno sconosciuto, il grosso successo lo ebbe nell'estate dell'83 (avevo 16 anni...) con le canzoni di Bollicine. Ha così ancora più valore il coraggio (o l'incoscienza) di proporre 2 canzoni così in un ambiente paludato e conservatore. Arrivò penultimo entrambe le volte. Ma allora, arrivare ultimo a Sanremo era quasi un onore.....

un altro ex-aqueo al posto n.14:

1982 Mario Castelnuovo "sette fili di canapa"

1984 Mario Castelnuovo "Nina"
Che dire? Amo la poesia di Mario Castelnuovo, e non potevo tacere le sue partecipazioni a Sanremo. In quel periodo mi piaceva una tipa che lo adorava, lei non ne voleva sapere mezza di me. In quel momento ero piuttosto deluso, col senno di poi non mi è andata male.....
La ringrazio comunque di avermi fatto conoscere e apprezzare Castelnuovo.
Nell'84 Castelnuovo poteva fare il botto. Non ha avuto il successo che meritava, è rimasto un autore di nicchia, ma è rimasto fedele a se stesso.

al posto n.13 troviamo:
1986 Renzo Arbore "il clarinetto"
Una canzone semplicemente geniale, una chicca. Ironia a piene mani da un artista che sa essere sempre avanti.
Sa prendere e prendersi gioco, quanta distanza, per esempio dalla "il lazzo" di qualche anno dopo....

quindi vediamo al posto n.12: 
1991 Renato Zero "Spalle al muro"
Testo intenso e grande interpretazione, di un Renato Zero sobrio. Anche se  a me non dispiace il Renato Zero pailettes e lustrini degli anni '70. Sì, lo so, sono un po sorcino....

Sempre del Sanremo del 1991 c'è la canzone n.11:
1991 Giovanni Nuti "non è poesia"

Penso che pochi conosceranno questa canzone, addirittura eliminata nelle nuove proposte. A me ha colpito subito.
E poi, in quell'epoca ancora senza cellulari, si aspettavano trepidanti le telefonate della morosa sul telefono fisso. Lei era via, quindi dovevo giocoforza aspettare pazientemente vicino al telefono ma
Non è poesia
Quando il telefono non suona
Non è poesia
Quando rimango solo

mi è entrata sotto la pelle, nel cuore.
Ed è ancora lì

          (...continua...)

4 commenti:

  1. Neppure Sanremo è più quello di una volta!!!

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  2. Castelnuovo mi ha riportato al periodo delle radio libere, in quel periodo la mattina la radio era spesso accesa, e avrò ascoltato Nina milioni di volte...grazie di aver dissepolto qualche perla

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  3. Io difficilmente guardo San Remo, un po' perchè ora non guardo più ne Rai ne Mediaset e un po' perchè anche da piccola, finiva sempre che gli artisti che volevo vedere erano tardissimo e mi addormentavo prima -.-'
    Però grazie a San Remo ho conosciuto la Consoli e i Bluvertigo e per me non è poco (anche loro sempre arrivati tra gli ultimi..)

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  4. Io non ho pagato il canone. Non posso guardarlo :D

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