venerdì 10 dicembre 2010

♦ Io e Martina

Quando ho conosciuto Martina ero ancora giovane. Anche lei ma l’avrei scoperto dopo.
Lei era gia mamma da quasi 10 anni anche se era quasi mia coetanea.
Era bellissima. Minuta, esile e.. molto simpatica.
La vidi ad una festa di amici comuni,  ci prendemmo in simpatia e chiacchierammo un po’.
Ci si vedeva ogni tanto, si chiacchierava amabilmente.
Conoscevo meglio suo marito, ovviamente. Stadio , pizza, qualche bevuta, discoteca, robe innocenti da uomini (poi scoprii non proprio innocenti…)
Gli prestai un po di CD miei da duplicare.
Martina scoprì che suo marito la tradiva da diversi mesi e, spesso, mi usava come copertura ( a mia insaputa ‘sta volpe….)
Ovviamente lei lo cacciò di casa.
Dopo qualche settimana,  io, ignorante come una capra, vado da Martina per cercare di recuperare i miei CD. Martina, aveva appena ricevuto la lettera dell’avvocato di Gianfranco che chiedeva la separazione. Era affranta. Passai il pomeriggio con lei, non mi volle dare i CD “ così avrai la scusa per tornare a trovarmi…”
Tornai. Tante volte. E così partì una relazione strana, divertente, difficile, con momenti di sofferenza indicibile e momenti da favola. Il meglio e il peggio. Il tutto condensato in poco più di 2 anni.
Devo molto a Martina, se oggi riesco ad essere un buon marito e un buon padre, lo devo a quello che ho vissuto e imparato stando con lei.
 
Ho saputo da comuni amici che sta bene e che ha un nuovo compagno….
Non l’ho più vista.
Forse  è meglio così, rischierebbe di essere una presenza ingombrante nel mio mondo.
Ci sono tanti ricordi, uno di questi è una canzone di Battiato, all’epoca nella versione dei CSI, che era una sorta di mia personale colonna sonora del momento (soprattutto i parassiti senza dignità  che mi ricordavano Gianfranco che più volte cercò la riconciliazione per non pagare gli alimenti….)
 

 
E ti vengo a cercare 
anche solo per vederti o parlare 
perché ho bisogno della tua presenza 
per capire meglio la mia essenza. 
Questo sentimento popolare 
nasce da meccaniche divine 
un rapimento mistico e sensuale 
mi imprigiona a te. 
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri 
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane 
fare come un eremita 
che rinuncia a sé. 
E ti vengo a cercare 
con la scusa di doverti parlare 
perché mi piace ciò che pensi e che dici 
perché in te vedo le mie radici. 
Questo secolo oramai alla fine 
saturo di parassiti senza dignità 
mi spinge solo ad essere migliore 
con più volontà. 
Emanciparmi dall'incubo delle passioni 
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male 
essere un'immagine divina 
di questa realtà. 
E ti vengo a cercare 
perché sto bene con te 
perché ho bisogno della tua presenza. 

2 commenti:

  1. Esistono persone che sono in grado di farci star bene anche soltanto con la loro presenza....

    Buona giornata, amico mio

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  2. Buona giornata anche a te, amica mia.

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